L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la Delibera n. 339 del 09/09/2025, ha ribadito i limiti entro cui le stazioni appaltanti possono fornire chiarimenti nel corso delle procedure di gara. L'ANAC è intervenuta su un caso relativo a una procedura aperta per servizi di ingegneria e architettura ribadendo principi consolidati, fondamentali per la salvaguardia dei principi di trasparenza, imparzialità e parità di trattamento tra i concorrenti. I chiarimenti forniti dalla stazione appaltante sono considerati ammissibili solo entro rigorosi limiti funzionali: - i chiarimenti possono spiegare la volontà dell’amministrazione, illustrando le previsioni della lex specialis, ma ciò è consentito solo se non si verifica un conflitto tra le chiarificazioni e il tenore delle clausole chiarite; - in caso di contrasto, prevalgono sempre le clausole della lex specialis e il significato oggettivamente desumibile dal tenore del testo stesso; - i chiarimenti non hanno contenuto provvedimentale e non possono costituire, per giurisprudenza consolidata, un’integrazione o una rettifica della lex specialis; - sono ammissibili solo se contribuiscono, tramite un'operazione di interpretazione, a rendere chiaro e comprensibile il significato del testo, ma non quando attribuiscono a una disposizione una portata diversa o maggiore di quella che risulta dal testo stesso. Le regole stabilite negli atti di gara (bando, disciplinare e allegati) vincolano non solo i concorrenti ma anche la stessa amministrazione (principio dell'autovincolo) e la violazione dell'autovincolo determina l'illegittimità delle successive determinazioni.