Non è possibile ricorrere all'affidamento diretto per le concessioni di servizi di importo inferiore a 140mila euro. Lo ha affermato il parere MIT n. 3407 del 13 maggio 2025 in risposta ad un quesito posto da un'amministrazione circa la corretta procedura per affidare in concessione un servizio caratterizzato da un valore esiguo. L'amministrazione, ipotizzando che l'indizione di una gara, anche nella forma della procedura negoziata, potesse contravvenire ai principi codicistici e al divieto di aggravamento del procedimento amministrativo sancito dalla legge n. 241/1990 chiedeva se fosse possibile ricorrere all'affidamento diretto. Il MIT ha precisato che la normativa di riferimento per l'affidamento di concessioni di importo inferiore alla soglia europea è l'articolo 187 del D.Lgs. n. 36/2023. Tale disposizione stabilisce che che per l'affidamento di concessioni sotto soglia europea l'ente concedente deve procedere mediante: - procedura negoziata senza bando - previa consultazione preventiva di almeno 10 operatori economici - nel rispetto del criterio di rotazione degli inviti - gli operatori economici devono essere individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. Di conseguenza, il parere del MIT esclude la possibilità di ricorrere all'affidamento diretto per le concessioni di servizi, anche se di valore esiguo. La procedura corretta è la procedura negoziata, nel rispetto delle condizioni sopra elencate. L'ente concedente mantiene comunque la facoltà di utilizzare le procedure di gara ordinarie disciplinate dal Titolo II del Codice, che regola i principi generali e le garanzie procedurali per l'aggiudicazione.