Un avvalimento di garanzia in cui l'impresa ausiliaria non possieda i requisiti di idoneità professionale richiesti dal bando è comunque valido. Lo ha affermato il T.A.R. Lazio, Sezione II-bis, con la sentenza del 10 marzo 2025, n. 4997. Nel caso in esame, la ricorrente contestava la validità del contratto di avvalimento poiché l'impresa ausiliaria, operante nel settore dell'installazione di impianti elettrici, non possedeva il requisito di idoneità professionale richiesto dal disciplinare (iscrizione nel registro delle imprese con attività prevalente di costruzione/commercializzazione di manufatti per la raccolta rifiuti). Il Collegio ha rigettato il motivo di ricorso, sulla base dei seguenti principi: - l'avvalimento di garanzia, pur non espressamente disciplinato dall'art. 104 del D.Lgs. 36/2023, trova fondamento nella Direttiva appalti 2014/24/UE sotto la voce "contratto di affidamento", ed è pertanto ammissibile in forza dell'applicazione diretta delle disposizioni autoesecutive europee; - le norme relative ai requisiti speciali (art. 100 del Codice) si riferiscono espressamente all'avvalimento tecnico-operativo e non possono essere estese all'avvalimento di garanzia in base all'interpretazione letterale; - l'impresa ausiliaria, in un avvalimento di garanzia, ha il solo scopo di garantire la stabilità economica dell'impresa ausiliata, rimanendo estranea all'esecuzione materiale delle opere. Pertanto, non può esserle richiesto alcun requisito di idoneità professionale specifico per l'appalto; - l'idoneità professionale riguarda l'esperienza concreta dell'operatore economico e non ha attinenza con la capacità economica e finanziaria oggetto dell'avvalimento di garanzia.