L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha emesso il parere n. 18 del 23 aprile 2024, in risposta a una richiesta di chiarimento riguardo alla partecipazione contemporanea di un consorzio e delle sue consorziate a una gara d'appalto. Il caso specifico riguardava la situazione in cui i titolari delle consorziate partecipanti fossero anche componenti del consiglio di amministrazione del consorzio, senza deleghe, e rappresentassero la maggioranza all'interno dello stesso. L'ANAC ha chiarito che il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) ha superato il divieto, presente nel precedente codice, di partecipazione plurima alla stessa gara da parte del consorzio e dei suoi consorziati. Tuttavia, la partecipazione contemporanea di consorzio e consorziate può comportare l'esclusione se sussistono rilevanti indizi di un unico centro decisionale, a causa di accordi intercorsi tra gli operatori economici partecipanti alla gara. La presenza di un unico centro decisionale è un elemento che può violare i principi di par condicio, segretezza e trasparenza delle offerte. L'ANAC ha sottolineato che la mera partecipazione contemporanea di consorzio e consorziate non comporta automaticamente l'esclusione, ma è necessario valutare attentamente gli elementi concreti che possano indicare un previo accordo tra gli operatori economici, compromettendo la concorrenza. Spetta quindi alla stazione appaltante valutare i legami esistenti tra le imprese consorziate e il consorzio, tenendo conto che agli operatori economici deve essere data la possibilità di dimostrare che tale circostanza non ha influito sulla gara né sulla loro capacità di adempiere agli obblighi contrattuali.